Tratto da www.tempovissuto.it
Cosa si intende quando diciamo che l’amore dovrebbe essere incondizionato? Ha a che fare con i fatto che l’amore sia “cieco”? Condizionare vuol dire, secondo il dizionario Devoto-Oli, “Subordinare a determinate condizioni”, che sono “dati di fatto che costituiscono il presupposto necessario perché qualcosa abbai luogo”. Amare condizionatamente significa amare in cambio di presupposti determinati, quali possono essere un vantaggio, un utile, un guadagno.
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Se amo con lo scopo di essere felice, di sentirmi importante, di non sentirmi più solo, se amo per essere amato, per essere capito e compreso, per sentirmi visibile e di valore, per accrescere la mia autostima o qualsiasi altro motivo, pongo una condizione: “amo se, e solo se, questa condizione viene soddisfatta”. Se amo perché conto di ottenere la felicità, ma ciò non avviene, smetterò di amare; se amo per sentirmi importante, apprezzato e capito, ma non avviene niente di tutto questo, smetterò di amare; se amo per essere amato, per il mio bisogno di amore e non lo appago, allora smetterò di amare.
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Ma questo io non lo chiamo amore, questo altro non è che uno scambio “commerciale” tra due persone che barattano il proprio amore in cambio di qualcosa che gli manca e di cui hanno bisogno, questo è un surrogato scadente, che oggi chiamiamo amore.
Fromm scriveva, ma vale tutt’oggi, che “c’è poco da sorprendersi se i rapporti d’amore seguono lo stesso modello di ‘scambio’ che regola la vita pratica” riferendosi al prevalere del successo materiale come valore fondante della cultura. De Mello diceva: “Dove c’è amore non ci sono pretese, aspettative, dipendenza… Se ho bisogno di te per essere felice [sicuro, importante, amato], ti devo usare, manipolare… non ti posso lasciare libero”.
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Amare è una scelta che facciamo, a cui non possiamo porre condizioni perché immediatamente sceglieremmo di non amare ma di barattare, commerciare qualcosa per ottenerne un vantaggio. Aristotele sosteneva che l’amicizia (ma vale anche per l’amore) vera, perfetta, si ha solo quando due persone si amano per se stesse, per il loro intrinseco valore morale. Scegliamo di amare perché ci piace, perché ci fa stare bene, per un positivo “egoismo”, perché traiamo piacere dal solo fatto di amare, senza condizioni, e amiamo l’altro senza “se”, soltanto per quello che è e non è, per se stesso.
Il vero amore è quello incondizionato, quello che nasce dalla nostra scelta di amare un’altra persona per quel che lei è, per il solo piacere di amare.