Ansia di morire

Scritto il 1 giugno 2012 alle 08:04 - trackback


In una cultura come la nostra, che esalta l’eterna, impossibile, giovinezza, che trasforma la vecchiaia, con i suoi segni naturali, in una malattia da combattere, che produce con sempre maggiore frenesia un’insoddisfazione esistenziale diffusa, è normale trovarci di fronte all’ansia di morire. Abbiamo paura della morte, a mio avviso, perché abbiamo paura della vita.

L’ansia di morire è la paura dell’ignoto, perché non conosciamo bene la morte così come conosciamo poco la vita. Facciamo ancora gli scongiuri se vediamo un carro funebre, viviamo ancora la morte con paura, teniamo i bambini lontani da essa come se fosse qualcosa di brutto che potrebbe far loro del male. Non ci piace parlarne e non vogliamo pensarci. Più fuggiamo dalla morte meno impariamo a comprendere che essa non solo fa parte della vita, ma è anche fondamentale per ricordarci qualcosa di importantissimo: non vivremo in eterno, abbiamo solo un certo tempo a nostra disposizione e dovremmo viverlo pienamente.

L’ansia di morire è la dimostrazione della nostra incapacità di amare e comprendere. Amore e attaccamento sono cose differenti: l’amore è libertà, infatti, apertura, accettazione della realtà (e della morte quindi), l’attaccamento rifiuta questa realtà, è puro egoismo, è pretesa, prigionia. L’ansia di morire nasce quando ci attacchiamo non alla vita, ma alla sopravvivenza, quanto il quanto diventa più importante del come. Non ha importanza quanti giri d’orologio vedremo, conta come impiegheremo questi istanti a nostra disposizione. Se scegliamo di amare e ne facciamo il nostro modo di vivere, dieci minuti d’amore varranno quanto un’eternità.

Sono in ansia quando tempo qualcosa, ma non so bene cosa devo temere. L’ansia della morte è normale in coloro che non hanno imparato a vivere pienamente, in coloro che hanno fatto della loro esistenza una corsa dentro un ruota, in coloro che hanno sempre bisogno di altro tempo per fare quel che, finora, non sono riusciti a fare. Questo deriva dalla nostra distorta convinzione che sarà domani il momento giusto, che domani avremo il successo che meritiamo, che domani riusciremo a dare un senso alla nostra vita ottenendo questo successo o tagliando quel traguardo. Ma se vivere significa amare, allora non è domani che avremo tutto, ma ora, se scegliamo di amare senza pretese.

Non avere paura di vivere, apriti al mondo, non resterai deluso (indipendenza emotiva), apriti al mondo, ne avrai la forza (sicurezza interiore), apriti al mondo, a sarai felice (cos’è la felicità), apriti al mondo, e sarai libero (Cosa vuol dire essere liberi). Amare è il segreto della nostra vita, ciò che da senso alla nostra esistenza. Oggi è il giorno per amare, non domani o ieri. Oggi. Se ogni giorno scegliamo di amare avremo fatto tutto quello che dovevamo, e non ci sarà più ansia di morire, ma solo gioia di vivere.


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