L’autostima
In un precedente articolo ho già parlato di autostima e precisamente ho dato alcuni consigli pratici per rafforzare l’autostima in modo tale da poter sviluppare una maggiore sicurezza in se stessi. Adesso voglio andare oltre e chiarire alcuni concetti basilari su questo tema.
Innanzitutto mettere in chiaro come spesso si fraintenda il concetto di autostima e se ne dia un significato differente: siamo propensi a credere che l’autostima sia qualcosa che dipende dagli altri, dai loro giudizi, dalle critiche e dalle lodi, così come dal successo o dall’insuccesso personale, oppure dalle circostanze e gli eventi che c troviamo a vivere. Ma non è così.
Per capire come l’autostima sia qualcosa di fondamentalmente indipendente dalle opinioni che gli altri possono avere di noi bisogna risalire ad una definizione chiara e precisa di cosa sia l’autostima: si tratta della mia autonoma valutazione del mio valore personale come persona.
Questo significa, in sostanza, che è il mio giudizio su me stesso, la stima che faccio io del mio valore in generale, delle mie qualità e delle mie potenzialità. In quanto si tratta di una nostra stima personale, essa non è dipendente dal parere degli altri, anche perché, se così fosse, non si tratterebbe più di un’autostima, ovvero una valutazione personale, ma di un eterostima, ovvero di una valutazione esterna, fatta da altri e non da noi.
Un altro errore comune che si fa parlando di autostima è quello di confonderla con l’arroganza di chi si reputa infallibile, o finge di esserlo, e l’eccessiva, e distorta, valutazione positiva che molti hanno di se stessi. Lungi dall’essere una reale autostima, si tratta spesso di una maschera per nascondere insicurezza e timidezza, spesso molto legata ai successi e all’apprezzamento esterno.
Molte critiche mosse all’autostima vertono infatti sulla pericolosità di un’eccessiva arroganza e sul senso di superiorità che poi crolla nel momento in cui si scontra con la realtà e con le sconfitte – inevitabili nel corso della vita – che non si erano preventivate: credere di essere infallibili non è autostima, poiché spesso questa convinzione non è frutto della propria valutazione di sé, ma dell’opinione degli altri, di incoraggiamenti eccessivi e di scarsa consapevolezza di sé.
Inoltre l’autostima, di per sé, non va vista come un concetto positivo, ma come un qualcosa di neutro: si tratta in pratica della valutazione che facciamo di noi stessi. Questa sarà poi positiva, qualora riconoscessimo di valere, o negativa, qualora ci svalutassimo. Il problema non è avere scarsa autostima, ma piuttosto non averla affatto, ovvero non essersi mai presi la briga di valutarsi con la propria testa.
Quando parliamo di autostima (è questo un concetto basilare), dobbiamo pensare ad un giudizio che non deve essere figlio delle critiche degli altri, dei successi che ci vengono riconosciuti o degli eventi più o meno favorevoli, ma sempre e comunque del nostro autonomo pensiero. Solo quando siamo noi, con la nostra testa, a valutare il nostro valore possiamo parlare di autostima.
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Tags: Autostima, crescita personale, fiducia in se stessi, Libertà, pensiero critico