Battere la timidezza

Sento spesso persone che si lamentano di essere timide e impacciate. In molti mi scrivono perché non sanno come battere la timidezza, come sentirsi più sicuri in certe situazioni sociali, come diventare più estroversi e meno chiusi. In molti, è spiacevole dirlo, credono di “essere fatti così”, di non poter cambiare da questo loro tratto e di essere quindi “condannati” alla timidezza per sempre.

In realtà la timidezza non è né una malattia, né un tratto innato del nostro carattere o della nostra personalità. La timidezza, piuttosto, è un comportamento che scegliamo di tenere in alcune circostanze. Scegliamo in senso lato, ovvero comprendendo anche quelle scelte automatiche su cui di solito non esercitiamo il minimo controllo consapevole e che rientrano in quelle abitudini che ormai sono diventate spontanee. La timidezza è un’abitudine, un comportamento, e come tale può essere modificata.

Per battere la timidezza devi innanzi tutto capire, e convincerti, che si tratta di un comportamento e non di qualcosa che non si può modificare. Innanzi tutto ricordati le situazioni in cui diventi timido e quelle in cui, invece, hai un comportamento “normale”: se fosse un tratto innato dovrebbe essere presente sempre, invece sai benissimo che in certe occasioni non si presenta, mentre in altri ti paralizza. Ti faccio un esempio per capire meglio.

Poniamo che tu lavori per un’azienda. Un giorno il tuo direttore ti informa che terrai una conferenza per la stampa: la tua prima reazione è terrore. Decine di sconosciuti che aspettano da te informazioni e spiegazioni. Sebbene tremante, incerto, magari tutto sudato, tieni questa conferenza. Ogni settimana fai altrettanto per oltre un mese, sicché, alla fine, cominci a sentirti meno a disagio. Poi il tuo direttore ti informa che dovrai tenere una conferenza al giorno. Se sulle prima sei ancora a disagio, dopo qualche settimana cominci ad essere più sicuro, tranquillo e sereno. Hai superato, nel contesto lavorativo, la tua timidezza.

Battere la timidezza, come stai cominciando a capire, significa uscire dalla tua abitudine di persona timida. Hai cominciato ad avere un atteggiamento timido (non sei mica nato timido) una volta ed è probabile che sai stato utile ad evitare una situazione sgradevole. Ripetendolo spesso diventa sempre più semplice e familiare e quindi automatico. Senza neanche accorgertene continui a rispondere sempre allo stesso modo. Questo non solo riduce la possibilità che tu adotti comportamenti differenti, magari estroversi, ma anche che tu sia convinto di poterli tenere. Ti convinci, insomma, non di comportarti in modo timido, ma di “essere” timido.

Per battere la timidezza devi prendere consapevolezza che si tratta semplicemente di una tua abitudine e cominciare a scegliere un nuovo modo di comportarti: come nell’esempio che ti ho fornito, devi metterti nella condizione di comportarti in modo estroverso. Comincia gradualmente, pensa alle situazioni in cui ti senti maggiormente bloccato e individua un modo di agire che sarebbe estroverso, quindi sforzati di metterlo in atto. L’azione concreta è fondamentale. Non devi pensare a battere la timidezza, ma a sviluppare un nuovo comportamento e una nuova abitudine.

Ricorda che le abitudini sono difficili da modificare solo all’inizio, quando devi lavorare consapevolmente per cambiare comportamenti che tendono ad attivarsi da soli, senza che te ne accorgi. La regola d’oro è quella di essere costante, paziente e determinato, non arrenderti di fronte ai primi insuccessi ma insistere fino al tuo obiettivo: scoprirai che non devi più sforzarti di essere estroverso perché ha cominciato ad essere un comportamento per te spontaneo.

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