Cercate prima il regno di Dio

Durante quello che viene ricordato come il discorso della montagna, Gesù affrontò un tema che oggi è attualissimo: il necessario per vivere. Si parlava del cibo, dei vestiti, di come andare avanti in un tempo, oltre duemila anni fa, di estrema povertà. Oggi le condizioni, soprattutto per noi che viviamo nell’occidente industrializzato, sono nettamente migliori e imparagonabili, eppure, con le dovute proporzioni, il problema di sopravvivere, di non avere abbastanza per arrivare a fine mese non è scomparso grazie all’evoluzione industriale o tecnologica. Le tasse aumentano e sono pesanti come si lamentavano coloro che vivevano in Israele duemila anni fa, oggi sentiamo di anziani costretti a rubare del cibo dai supermercati. Corsi e ricorsi storici, si potrebbe dire.

Cercate prima il regno di Dio, diceva Gesù, e la sua giustizia e queste cose, proseguiva, vi verranno date in aggiunta. Il vestito, ci ricorda, non vale meno del corpo? Certo che si! Ed il pane, non vale meno della vita? Ovviamente. Gesù diceva di non affannarci per queste cose, di non preoccuparci dal momento che nemmeno su un nostro capello abbiamo potere di mutare il colore, che nessun minuto al giorno siamo in grado di aggiungere, ma di cercare il regno di Dio per prima cosa, ossia amare ed essere giusti.

Troppo spesso questo insegnamento viene visto astratto e poco concreto: ama e non preoccuparti del mutuo, si potrebbe tradurre, e molti mi risponderebbero che alla fine del mese devono pagare la rata e non possono che preoccuparsene. Cosa vuol dire dunque cercare prima il regno di Dio?

Partiamo dai dati certi: preoccupazione, ansia, rabbia, paura non pagano il mutuo. Non comprano il cibo o i vestiti e non assicurano la pensione. Dati di fatto concreti, non teoria. Che succede se al primo posto poniamo l’amore e la giustizia? Innanzi tutto avremo la pace interiore, la serenità e quella felicità senza fine che non dipendono dalle rate del mutuo o dal cibo nel frigo. Quella pace che non viene mai mneo perché nasce quando scegliamo di amare. Il mutuo è sempre li, ma noi siamo sereni e non sofferenti. Questa è una differenza enorme.

Se la paura ci muove nelle nostre azioni, se preferiamo l’indifferenza, l’egoismo e il denaro agli altri, alla giustizia, allora non solo vivremo una vita senza sicurezze o significato e felicità, ma semineremo davvero male. Vogliamo comprensione? Dobbiamo comprendere. Vogliamo rispetto? Dobbiamo rispettare. Vogliamo aiuto? Dobbiamo aiutare. Vogliamo amore? Dobbiamo amare. Questa è la giustizia di cui parla Gesù, fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te, e non perché questo paga il mutuo di casa, ma perché è quello che noi, più di tutto, desideriamo.

Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, ossia inizia a vivere nel modo che reputi giusto, ama e sii giusto verso gli altri, comportati come faresti verso te stesso, verso i tuoi figli, da quel che vorresti ricevere senza pretendere. Questo riempie la vita di significato e pace, condizioni indispensabili per avere la forza di trovare sempre una soluzione ad ogni problema, compreso il mutuo da pagare, ma non solo, perché posso garantirti che ogni volta che scegliamo di amare, ed essere giusti, conquistiamo quel che ci è necessario.

Noi creiamo, ricordalo, la nostra vita con le nostre scelte, raccogliamo in base a quanto diamo. Se è l’amore e la giustizia quel che scegli, avrai sempre il necessario per vivere. Credere nell’amore significa sapere che l’amore è il massimo e che per tutto il resto c’è sempre una soluzione, ma solo amore e giustizia aprono i nostri occhi per vederla e rafforzano le nostre braccia per coglierla.