Dolore e sofferenza


 

Aprendo il dizionario e volendo comprendere che differenza ci sia tra dolore e sofferenza, scopro che il dolore è una sensazione di sofferenza fisica o spirituale, un senso di insoddisfazione e infelicità, mentre la sofferenza è uno stato doloroso, emotivo o fisico. Detta così sembra che tra dolore e sofferenza non ci sia una grande distanza e che siano, in fondo, l’uno sinonimo dell’altra. Non soddisfatto cerco di comprendere il significato etimologico di queste due parole.

Facendo una rapida ricerca in rete scopro che dolore deriva dal latino dolor e che significa provare una sensazione spiacevole, sentire male, dolersi. La sofferenza, invece, o meglio il verbo soffrire, deriva dal latino sufferre che è un composto di sub (che vuol dire sotto) e fero ( che vuol dire portare), ossia sopportare, resistere a qualcosa di doloroso.

Non sono certo un esperto di latino ma colgo subito un certa differenza tra dolore e sofferenza: il primo sembra essere legato ad una sensazione fisica di malessere, la seconda ad una condiziona mentale, in rapporto al malessere stesso. Oserei dire che il dolore è più propriamente una sensazione fisica mentre la sofferenza è più una sensazione mentale, psicologica. Credo che questa differenza sia fondamentale.

Il dolore è quindi un sentire male, un provare le sensazioni che derivano da una malattia, ad esempio, da una ferita, da un qualcosa che percepiamo con i nostri sensi, che tocchiamo con mano. In questo senso credo che provare dolore sia un evento del tutto normale e naturale per ognuno di noi, si tratta di un campanello d’allarme fisico che ci avverte di una situazione dannosa da affrontare. Se non lo provassimo mettendo una mano sul fuoco finiremmo bruciati.

La sofferenza, invece, ha a che fare con la nostra mente, con la nostra capacità di sopportare il dolore che sentiamo ma non solo: la sofferenza, diversamente dal dolore, è anche una sensazione interiore, ossia legata al nostro mondo emotivo e spirituale. L’infelicità è uno stato di sofferenza e non di dolore. Rispondendo alla domanda “perché siamo infelici” ho evidenziato che c’è molta differenza tra dolore e sofferenza.

Sono certo che qualsiasi dolore fisico, in fondo, sia tollerabile laddove ne abbiamo la convinzione e la forza mentale ed emotiva. La sofferenza, invece, nasce dentro di noi e la creiamo noi stessi: poiché soffrire significa sopportare qualcosa di penoso, soffriamo nella misura in cui troviamo penose le cose che fronteggiamo nella nostra vita. La sofferenza è una creazione della nostra mente, reale tanto quanto il dolore, ma su cui possiamo avere il pieno controllo.

Se il dolore è una componente della vita, la sofferenza è la nostra opposizione alla vita, il rifiuto che ne facciamo, l’attaccamento che sviluppiamo contro di essa. Quando ci rifiutiamo di vivere perché non ci sta bene la nostra vita noi iniziamo a soffrire: la sofferenza è il sintomo, il campanello d’allarme che ci avvisa che stiamo resistendo alla vita, che la stiamo rifiutando, che non l’accettiamo. Quando sentiamo la sofferenza dovremmo fermarci e renderci conto che la stiamo creando noi stessi e che c’è una soluzione soltanto: iniziare a vivere, iniziare ad amare.



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2 Commenti a “Dolore e sofferenza”

  1. beatricesartini scrive:

    Io credo che la sofferenza abbia anche una componente fisica. O, meglio, che sia difficile parlare di mente e corpo scissi. Vivere un male fisico significa avere una frattura nell’unità mente corpo e questa scissione genera sempre sofferenza. Forse sofferenza e dolore hanno dei punti di intersezione in aree dove mente e corpo si fondono. Quando sei stato ferito nella mente o nel cuore puoi anche provare dolore fisico, immediato o differito. Quando sei guarito da un male corporeo, nel tempo puoi comunque sentire la sofferenza che lo ha accompagnato. La sofferenza che accompagna anche brutti mali può essere molto ridimensionata da un pensiero positivo ed ottimista…alcuni vivono tumori in fase terminale col sorriso sulle labbra. Credo che, più che non rifiutare la vita, accettino la morte. Accettare la sofferenza e/o un male fisico a volte é una scelta obbligata, nel senso che non puoi tornare sano e quindi in qualche modo devi imparare ad accettare anche essi se vuoi continuare a vivere.

  2. Giacomo scrive:

    Ciao Beatrice,
    non volevo certo intendere corpo e mente scissi, quanto sottolineare come la sofferenza sia qualcosa che creiamo personalmente con il nostro atteggiamento verso le situazioni, attraverso i nostri pensieri, come ogni emozione.
    Ho quindi voluto fare questo distinguo, tra dolore e sofferenza, per evidenziare che sia un illusione pensare che ci siano situazioni che procurano inevitabilmente sofferenza. Essa è dentro di noi, non fuori. Il discorso dei malati terminali è vero, ma io non credo che accettino semplicemente la morte, o meglio, la accettino in quanto accettano la vita e le due cose non sono mai separabili. Il male fisico può essere obbligato, la sofferenza no.

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