Una delle abitudini più diffuse nella nostra cultura moderna è quella di fare zapping con la televisione, una saltellare continuo da un canale all’altro, spesso senza neppure avere il tempo di capire cosa è apparso sullo schermo, alla ricerca di qualcosa che, nella maggioranza dei casi, non troveremo mai!
Fare zapping potrebbe sembrare un’innocua abitudine da consumatore televisivo, sballottato tra una serie infinita di alternative inutili o poco interessanti, alla ricerca di qualcosa di realmente utile o divertente. In realtà potrebbe tradire qualcosa di differente.
Per prima cosa, se sto di fronte al televisore per saltare da un canale all’altro senza avere interesse per nessuno, probabilmente non ho di che fare del tempo a mia disposizione. Devo farlo trascorrere e finisco per perderlo, letteralmente, a pigiare i tasti del telecomando. Questo è un segnale che potrebbe dirci: attenzione, forse stai buttando il tuo tempo.
Un’altra considerazione interessante è che fare zapping nasconde una certa noia: non abbiamo neppure il tempo di guardare cosa propone un certo canale che già ci annoiamo. Viviamo in un’epoca dove velocità e cambiamento sono estremizzati, dove quasi tutto è vecchio pochi giorni dopo essere uscito sul mercato, dove dobbiamo sempre cercare qualcosa di nuovo, di più bello, più interessante, più, più, più… Insomma, viviamo con una sorta di ansia da prestazione per cui ci annoiamo facilmente. Questo perché non abbiamo imparato a godere del momento presente, ad assaporare la vita, visto che preferiamo berla d’un sorso e guardare il bicchiere vuoto posato sul tavolo!
Dal banale zapping televisivo possiamo accorgerci del modo banale in cui impieghiamo, a volte , la nostra vita. Se ci troviamo di fronte al televisore e non stiamo cercando nulla, non stiamo guardando nulla, ma semplicemente alleniamo le nostre dita sul telecomando, forse potremmo prendere in considerazione qualche alternativa:
- Potremmo dedicare il tempo che cerchiamo di ammazzare ad una lettura interessante o rilassante.
- Potremmo alzare il telefono e sentire come sta un amico che non sentiamo da molto tempo.
- Potremmo aprire la finestra ed osservare, con attenzione e senza saltellare da un canale all’altro il mondo e la vita che ci circonda.
- Potremmo dedicare attenzioni a qualcuno, facendo un favore o stando ad ascoltare.
- Potremmo rimanere in silenzio e osservare noi stessi, ascoltarci senza, per una volta, il bisogno del rumoroso ed inutile sottofondo del televisore accesso.
- Potremmo dipingere, ascoltare una canzone che ci piace, scrivere, ballare o fare qualsiasi altra cosa di valore che non sia il passivo scorrere delle immagini sul monitor.
Oppure possiamo continuare a fare zapping, rafforzando, magari, l’abitudine a saltellare da una cosa all’altra non solo con il telecomando, imparando sempre meglio a vivere in modo frenetico, superficiale e distratto. Il telecomando è nella nostra mano, ed forse, ora, il tasto che spegne la televisione è quello giusto da premere.