Penso che “ho paura di perderti” sia una delle frasi che tutti, almeno una volta, abbiamo detto oppure semplicemente pensato. Magari era l’effetto di un litigio, oppure il timore innescato dalla gelosia o da un allontanamento forzato (penso ad un trasferimento per motivi di lavoro, ad esempio), o solo la sensazione di non “meritare” quella persona nella nostra vita, o che questa potesse decidere di andarsene per sempre. Perché abbiamo paura di perdere qualcuno?
Cominciamo dal capire che non possiamo perdere nessuno: le persone, che siano figli, amanti, amici, mariti o mogli, non ci appartengono, in nessun senso. Non solo non sono “nostre” a livello fisico, ma nemmeno a quello emotivo. Loro sono sempre libere di scegliere un’altra strada e se restano al nostro fianco questo non dipende dal fatto che ne abbiamo il diritto, ma che loro hanno compiuto una scelta. Dobbiamo perciò ricordarci sempre che nessuno ci appartiene e che non possiamo costringere qualcuno a stare con noi o amarci.
Ho deciso di creare un corso per imparare a cambiare la nostra vita, che dovesse essere sempre disponibile, in base ai tuoi impegni, gratuito ma anche efficace, completo, serio. L'ho chiamato corso di "Vera Vita".
Nonostante questo, però, la “paura di perderti” spesso rimane, perché comunque temiamo di non poter stare bene senza quella determinata persona. Il motivo sta nella nostra insicurezza personale, nella nostra dipendenza emotiva dagli altri nell’incapacità di vivere una vita piena senza bisogno di compagnia. Il problema è che non sappiamo essere felici da soli, e per questo motivo cerchiamo negli altri la nostra felicità.
La paura di perdere una persona subentra solo nel momento in cui ci convinciamo che senza soffriremo, che senza la nostra vita perde significato, che abbiamo bisogno della sua presenza accanto a noi. Amore o bisogno? La verità è che se io dipendo da te per la mia felicità, non posso amarti, perché amare vuol dire dare senza chiedere, mentre io sto pretendendo che tu mi renda felice.
Possiamo razionalizzare ogni motivo valido per giustificare le nostre paure, ma se ho paura di perderti è perché non ti amo, ma ho bisogno di te, dipendo da te e non posso lasciarti libero di andare via. Infatti la paura mi spinge a fare il possibile per trattenerti con me, per non lasciarti andare, per non perderti.
La soluzione è semplice: imparare ad amare in modo autentico, riempire la nostra vita d’amore amando e non aspettando che qualcuno ami noi, non pretendendo di trovare la persona giusta. Amare è un modo di vivere che investe ogni ambito della nostra vita. Se iniziamo ad amare scopriremo dentro di noi, e non fuori, la felicità e potremo scegliere di condividerla con gli altri. A quel punto non avremo più paura di perdere nessuno perché non avremo bisogno di nessuno, e finalmente, liberi davvero, potremo capire cosa vuol dire amare e lasciarsi amare.
Ciao Marianna,
l’amore è un modo di vivere verso tutto e tutti.
Amare solo una persona significa attaccarsi a lei. Perché dovresti essere comprensiva,
perdonare, incoraggiare, volere la felicità solo di uno e non di tutti?
Quel che poi significa ciò che dicono le persone, solo loro possono spiegartelo!
Complicato è cambiare modo di vedere le cose rispetto a quel che abbiamo sempre creduto.
Semplice è comprendere che amare e dare senza chiedere è l’unica cosa che serve.
Difficile è crederci davvero e mollare la nostre molte prese
Daniele, in tutto d’accordo con te. Mi chiedo infatti se la coppia (l’amore in coppia) è davvero concepibile in quest’ottica…. In pratica se penso di aver bisogno di lui non lo amerei veramente,ma se il mio Amore è per l’intero creato diventa piu’ vero anche nei suoi confronti? e quando lui dice che mi vuole bene ma non mi ama in realtà mi ama o non ama nè me nè il mondo ? è molto interessante ma certi aspetti sono da diventar pazzi…
Condivido.
Anche io ho la massima comprensione per chi non riesce a vivere così come credo giusto,
anche perché io sono passato proprio da li.
Ovviamente il mio impegno è quello di rendere questa crescita più semplice e concreta possibile
Grazie del confronto, a presto!
Condivido il tuo modo di vedere la cosa, la questione è che nel nostro caso scegliamo questa situazione e condizione perchè siamo arrivati a questo punto in modo spontaneo e vivendo delle situazioni diverse da questa.
Immagino che sei riuscito a raggiungere questa situazione dentro di te attraverso un percorso no?
La questione è che se un tempo tu avessi voluto mettere in pratica questa condizione di cui parli, non ci saresti riuscito.
La morale è che ogni fase e tipo di amore è degno, perchè sennò sarebbe come dire che tutti quelli che non ci riescono non amano.
Entriamo in una dicotomia tra amore e non amore.. un pò come il bene e il male…giusto sbagliato… mentre tutto è uno. Non esiste divisione, ogni forma di amore è amore. L’amore possessivo è un tipo di amore. L’amore di cui parli tu (che io preferisco) è un’altro tipo di amore.
Cerchiamo di guardare all’amore… con amore ovvero senza dividerlo.
Possiamo dire che ogni forma di amore è amore ed è degno di esistere nella varietà delle possibilità.
Non a caso spesso le persone finita una storia dicono che forse… non era amore.. perchè sono cresciuti e ora vedono le cose diversamente, mentre in realtà non è cosi. Lo era in quel periodo nel modo in cui eravamo noi. Perchè alla fin fine l’amore è ciò che siamo. Siamo sempre degni.. non è che se da neonati ci facciamo i bisogni addosso stiamo sbagliando.. in quel momento è giusto cosi.
Tu proponi un modo più stabile, sincero ed evoluto di amare che potrebbe andare bene per qualcuno e per qualcun altro no.
Non possiamo mettere uno standard assoluto a cui ambire tutti quanti, esistono tra l’altro varie sfumature.
Questo decidere di esserci potrebbe anche non essere la condizione migliore per qualcun altro.
Non è cosi semplice riuscire ad abbandonare interi “pacchetti emozionali” … cosi.. come nulla fosse.
Spesso le emozioni e situazioni che proviamo sono frutto delle nostre memorie inconscie da cui non è cosi semplice ed immediato sbarazzarsi semplicemente seguendo l’idea di ciò che dovrebbe essere l’amore.
Mi sento di essere comprensivo verso chi non ha la forza (per adesso) di riuscirci, e questo te lo dico pur sentendo in pieno ciò che dici, perchè fa parte della mia quotidianeità.
Ti ringrazio di questo scambio di idee!!!
Daniele
Non mi piace la parola distacco,
io intendo che vivo la relazione senza pretese e posso
farlo se ho compreso di non aver bisogno di quella persona
per stare bene o essere felice. La linea è molto sottile.
Una relazione di coppia, a mio avviso, nasce per condividere
con l’altro in modo particolare la propria esperienza di vita.
Non è che mi aspetto che l’altro ci sia. Io decido di esserci comunque.
Se lui decide di esserci comunque è amore. Non si deve, lo si sceglie ogni giorno.
Sembra fragile, ma in realtà non vi è nulla di più robusto!
Io non credo si possa dividere in modo cosi netto… credo che ogni fase sia parte di un percoso e che non è che si è o uno o l’altro modo ma si vivono entrambi allo stesso tempo. Un mix di entrambi.
Credo che se una persona arrivi al totale distacco allora vive completamente il qui ed ora e non ha più relazioni di tipo classico… della serie che non si sa neanche se ci si vede il giorno dopo…. altrimenti già in quel caso c’è un’aspettiva di qualche tipo.
Se porta a un dispiacere profondo non condividere più la vita con quella persona allora automaticamente esiste la paura di quel dolore.
Quello che intendo dire è che, è chiaro che non ci si focalizzerà sulla paura ma piuttosto sulla gratitudine che c’è quella persona nella nostra vita, in questo sono daccordo, ma non ritengo possibile (a parte per alcune persone davvero illuminate) riuscire a vivere una relazione sentimentale con il totale distacco…. perchè paradossalmente vanificherebbe il motivo stesso di avere una relazione di coppia.
Si vivrebbe l’amore del momento e basta.
Ciao Daniele,
naturale che le persone non sono intercambiabili.
Io credo che possiamo vivere una relazione in due modi:
Come una dipendenza, per cui abbiamo bisogno di quella persona e paura di perderla
non perché la amiamo, ma perché ci serve.
Come un dono, per cui condividiamo parte della nostra vita con lei e non abbiamo paura
di perderla, giacché non la possediamo, e possiamo amarla proprio per questo.
Dove c’è paura non può esserci amore.
Naturalmente potrà dispiacere profondamente non condividere più la propria vita con questa persona,
ma non ci sarà disperazione e sofferenza, ma gratitudine e accettazione.
Io non credo che siamo soli. Mai
Diciamo che non resta altro che l’accettazione di fronte all’inevitabilità…. ma di base pretendere di non vivere la perdita… significa non avere mai attaccamento e dunque mai “affezionamento”.. significa non avere relazioni che non siano puramente dettati dal momento.. significa che l’amicizia in senso stretto non esiste.. si è sempre amici di tutti qui ed ora… non si hanno partner fissi perchè si va dove è conveniente al momento.. tanto non esiste attaccamento dunque neanche un impegno, ne una relazione di tipo classico.
Si è possibile in teoria vivere in quel modo, ovvero accettare la solitudine totale in cui esistiamo solo noi e tutto il mondo gira intorno alla nostra esistenza sotto forma di presenze, non amiamo nessuno nello specifico, amiamo noi stessi e utilizziamo la presenza degli altri per amplicare l’amore verso noi stessi e basta.
Questo fa parte un pò della cultura Zen o Buddhista.
Si concettualmente è giusto, ma la perdita di quella individualità? Pur restando vero che posso essere felice solo o che esiste infinita abbondanza di potenziali relazioni.. e la mancanza di quella specifica individualità? La consapevolezza che quella persona è unica? Se le persone sono sostituibili o in qualche modo sono solo oggetti che razza di amore si tratta? Pur restando che si può vivere senza… non è questione di bisogno ma di affetto verso quella specifica persona. Se ti dicessi che puoi morire e rinascere in un modo migliore ADESSO e tu avessi la conferma di poterlo fare… lo faresti? Pur sapendo che la tua individualità come TU in questa vita sparirebbe per sempre?
Questi concetti li ho masticati e messi in pratica in tutte le salse, ma cosi come non esiste un fiocco di neve identico all’altro cosi non esistono due persone che hanno la stessa anima.
Certo…. se perdi un figlio puoi farne un’altro… esistono infinite nuove amicizie potenziali e una partner puoi sostituirla nelle sue caratteristiche…. ma quell’inidividualità specifica la perdi… cosa rispondi in merito?
Sacrosanto….condivido in pieno!!!Il bisogno dell’altro e l’aspettativa sono i modi sbagliati di porsi!!
Condivido quanto scrivi!questa consapevolezza che sto piano piano acquistando grazie a te, mi sta aiutando a sviluppare sicurezza, a credere con sempre maggiore convinzione che l’amore non può mai portare a situazioni tristi, “disperate”, abbandoni e quanto ci hanno fatto credere fino ad ora.