Imparare a sognare
Aldous Huzìxley
Tutti sappiamo cosa vuol dire essere stati bambini: sogni ad occhi aperti, fantasia e creatività come modo di vivere, semplicità nelle piccole cose, poche pretese, molta voglia di scoprire, curiosità, disponibilità ad imparare. I bambini sono flessibili perché non hanno ancora paura, e sanno amare, naturalmente. Ma una delle cose forse più preziose che la natura ci dona, nascendo, è la capacità di sognare.
Imparare a sognare non vuol dire costruire castelli in aria o fantasticare cose che non saranno mai vere nella nostra vita quotidiana, ma imparare a coltivare l’arte della speranza, a credere nelle cose positive che fanno parte della vita almeno tanto quanto quelle che noi, spesso da miopi, definiamo negative e dolorose.
Quando si parla di che lavoro avremmo voluto fare da grandi, ad esempio, scopro che molti hanno smesso si credere nei loro sogni e progetti, si sono adeguati al modo di vivere comune, fatto non di emozioni positive e forti, ma di una vita emotiva spenta, passiva, dipendente, in cui i sogni non trovano posto. Quello che conta, invece, è riprendere in mano la propria vita e riscoprire che i sogni non son illusioni, ma progetti.
Imparare a sognare vuol dire quindi imparare a credere che possiamo cambiare la nostra vita, che possiamo sempre sintonizzarci sulle cose positive che ci offre, coglierne le generose opportunità e non restare chiusi in una stanza a fantasticare o disperarsi, ma realizzare i nostri sogni. L’indifferenza che serpeggia tra coloro che non trovano lavoro, tra coloro che non si sentono felici, tra coloro che non hanno una vita sentimentale come l’avrebbero voluta, è sintomo della loro incapacità di sognare, e quindi di amare.
Come possiamo amare se non sappiamo vedere quel che non c’è ancora? Se noi pensiamo agli altri solo per quel che essi sono stati finora, ci perdiamo tutto di loro, perché ognuno di noi non è il proprio passato, ma il presente che va creandosi ogni giorno. Per vedere quel che non c’è dobbiamo imparare a sognare; per credere in quel che sembra difficile, impossibile, dobbiamo imparare a sognare.
Niente illusioni, ma solide realtà: i sogni non sono altro che l’anticipazione di quel che potremmo fare nella nostra vita, di quel che potremmo migliorare in questo mondo. Essere sognatori viene inteso come se fossimo ingenui e sprovveduto, degli “idealisti” o degli “utopisti”. La realtà ci mostra che oggi viviamo quotidianamente i sogni di chi ci ha preceduto.
Una vita realmente felice passa dalla nostra capacità di imparare ad amare, ma non sapremo scegliere l’amore se saremo presi dalla paura e dalle nostre ansie, e non potremo liberarci di questi lacci senza imparare a sognare, senza imparare a volare più altro della mediocrità e della disperazione. La cosa più bella che possiamo portarci dalla nostra infanzia, e che possiamo riprenderci sempre, è la nostra capacità di sognare. Ricordalo, un sogno non è un’illusione, ma un possibile futuro.
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