Indipendenza emotiva


 

L’amore è una scelta libera, una nostra volontà di dare incondizionatamente agli altri e dipende necessariamente dalla nostra libertà di amare, libertà che passa dalla nostra indipendenza emotiva.

Con questa espressione mi riferisco alla nostra capacità di essere emotivamente indipendenti, ovvero non subire emotivamente gli eventi, le situazioni, le persone con le loro scelte ed i loro comportamenti.

Questo vuol dire capire che le emozioni che proviamo non sono dovute a quel che accade o alle persone che incontriamo, ma sono legate a noi: dipendono da come interpretiamo le sensazioni che persone ed eventi ci trasmettono. Le emozioni non dipendono dagli altri ma da noi stessi.

Essere emotivamente indipendenti è necessario per poter amare, poiché solo se siamo liberi da qualsiasi dipendenza dagli altri, solo se ci liberiamo dal bisogno degli altri, possiamo effettivamente amarli.

Il bisogno nasce dalla pretesa che gli altri ci diano emozioni positive, siano felicità, amore, soddisfazione, sicurezza, importanza, rispetto, accettazione o stima. Fino a quando siamo dipendenti dagli altri per avere queste “dosi” di benessere, saremo incapaci di amarli. Nasceranno relazioni basate sul bisogno reciproco e non sull’amore.

Amare è un dare incondizionato, ovvero senza nessuna richiesta, senza volere amore a nostra volta, senza bisogno di sentirci sicuri o importanti. Se invece cerchiamo tutto questo in un’altra persona finiamo per utilizzarla per soddisfare questi bisogni. E se siamo dipendenti da qualcuno, se noi ne siamo subordinati, allora non siamo in grado di amare.

Dal bisogno nasce paura e timore, durezza di cuore e aggressività, perché le persone diventano la fonte da cui traiamo ciò che ci serve e ci interessiamo a loro solo fintanto che possiamo ottenere questo appagamento. Se ciò viene meno, perdiamo di interesse nei loro confronti.

Essere indipendenti emotivamente vuol dire anche aver preso consapevolezza che non abbiamo bisogno degli altri per stare bene o essere felici, che amare è dare e non ricevere, che la sicurezza riposa in noi ed in nessun altro, che le nostre emozioni ci appartengono.

Da questa consapevolezza nasce una vita piena ed appagante in se stessa, trovando dentro di noi le risorse di cui abbiamo realmente bisogno. E quando non abbiamo bisogno degli altri, quando emotivamente siamo indipendenti, ecco che possiamo scegliere di amarli, non perché ci diano qualcosa di cui necessitiamo per vivere, ma solo perché scegliamo di donare loro quanto abbiamo, di condividere la nostra storia e la nostra felicità.

 

Il bisogno nasce dove c’è dipendenza, soprattutto emotiva, l’amore, invece, dall’esatto contrario: dall’indipendenza emozionale, dalla nostra libertà.

Forse ti interessa anche:

  1. Indipendenza personale
  2. Amore e dipendenza
  3. Bisogno d’amore
  4. È possibile Amare?
  5. Essere indipendenti
  6. Indipendenza emotiva – Video
  7. Imparare a perdonare
  8. Restare soli
  9. Essere liberi
  10. Cosa conta

Vuoi Vivere una vita felice?
Iscriviti gratuitamente al Corso di "Vera Vita"


Tags: , , , costruire l'amore, , emozioni, , ibertà, , la cura di sè, ,

10 Commenti a “Indipendenza emotiva”

  1. Luca scrive:

    Grazie giacomo

  2. Giacomo scrive:

    Benvenuto Luca e grazie del tuo commento.
    A dire il vero non c’è nulla da aggiungere alle tue parole.
    Ti auguro solo di continuare a credere nell’amore, e vedrai che
    ogni difficoltà saprai sempre superarla.
    Se le attività del Progetto Amore ti interessano, sarò
    contento di averti con noi!

  3. Luca scrive:

    Salve è da quando sono piccino che cerco di liberarmi dal male, dalla dipendenza dal giudizio degli altri, dagli altri, tutti i miei primi 40 anni di vita li ho talmente dedicati al prossimo nel tentativo egoico di ricevere che mi sono sentito spesso come pinocchio, un burattino, un robot, una sensazione cosi forte da perdere nel tempo quella freschezza che mi faceva sentire vivo, e ora che ho smesso di zerbinare nelle relazioni sociali, dopo un periodo in cui non sapevo chi fossi, inizio a stare un pò meglio, ma sento che è ancora dura, nessuno mi ha mai insegnato ad amare e rispettare me stesso, sempre e comunque gli altri, tanto che mi sembra assurdo che qualcusno possa fare qualche cosa per amore, mi sono inventato tante di quelle storie in merito che credevo a momenti di impazzire, tutto questo perchè ero dipendente, e smettere non è mai facile, confondevo la vita mia con quella degli altri, ho confuso l’amore con la filantropia e mi sono perso, quindi avete ragione, la dipendenza dagli altri è la vera droga, mentre l’amore incondizionato ti permette di andare dove vuoi e restare sempre quello che sei chiunque ci sia e ovunque io sia. Grazie.

  4. Stephen scrive:

    Un saluto a quelli che leggono qui adesso, magari dopo mesi, mi sono imbattuto in questa sezione quasi per caso, perciò scusate tutti il ritardo. Pratico buddhismo, questi temi sono molto profondi, vanno alla radice della nostra vita. Cerco di essere chiaro. Ci sono 3 punti di cui parlare quando si cerca di dare un’interpretazione circa l’amore incondizionato e di conseguenza all’indipendenza emotiva. Il primo è quello dell’attaccamento, il secondo è quello delle affinità elettive, il terzo si chiama mente e comprende i 2 precedenti.. adesso li mischio un pò. In breve il meccanismo traditore di base è quello , di una mente che percepisce le cose come permanenti…ma sappiamo che le cose non sono permanenti, le nostre cellule si rinnovano di continuo le situazioni sono in continua trasformazione in ogni parte del mondo e dell’universo, non esiste un inizio e una fine, l’universo non ha pareti che lo delimitano. La mente, l’io però si trova a fronteggiare la realtà che è impermanente e sfuggente, pensando che non lo sia. E se cadiamo in trappola ciò provaca attaccamento, ruminazione mentale e se le cause scatenanti sono legate a meccanismi inconsci radicati, anche sofferenza.
    Questo cosa vuol dire, che non dobbiamo amare, pensare ? Tanto tutto è impermanente e mutevole…. al contrario! Bisogna percorrere la stessa strada in senso contrario però. Estirpare o almeno essere consapevoli, quanto proiettiamo il nostro io sull’altro e nelle cose che ci circondano. Ricordiamo che di per sè niente ha un significato assoluto, ma attribuiamo noi “l’etichetta al prodotto”. L’amore incondizionato, al contrario delle altre emozioni è il più chiaro pulito sentimento che esista, perchè l’io è assente e le cose sono come le vediamo e basta senza storia o aspettative future. Se dopo una lunga relazione finita, intensa ci sentiamo stracci come quando siamo in lutto, vuol dire che abbiamo amato, ma non amato puramente ci siamo anche attaccati, abbiamo gettato molto del nostro io sul partner delle aspettative dell’agitazione e quando il partner non c’è più, se ne va una parte di noi. Questo fa soffrire e non rende felice nessuno, ci sentiamo vuoti… ma l’amore non è solo quello verso il partner come nell’accezione più comune, l’amore è vicinissimo al donare armonia belle sensazioni al presente, a quello che ci sta intorno ADESSO. Perciò quando noi scegliamo le persone che ci stanno accanto, quando scegliamo o ci impongono una situazione chiediamoci sempre quanto dell’ io proiettiamo nell’altro, cioè a che livello le affinità elettive(è qualcosa di automatico che risiede in noi e ci dirige spesso verso le stesse scelte relazionali… può essere un limite) ci mettano in situazioni che limitano il campo relazionale. Siamo davvero autentici? Lasciamo fluire naturalmente le emozioni a gesti o a parole, siamo adulti? E’ complesso per una società come la nostra, me ne rendo veramente conto. Meditare sicuramente può aiutare a provare scenari emotivi autentici, però essere più consapevoli della natura vera delle emozioni sarebbe già un passo avanti verso l’indipendenza emotiva e quindi creerebbe relazioni più stabili, più armonia… Buona serata e cercate di dormire sereni, che è la miglior meditazione!

  5. Giacomo scrive:

    Innanzi tutto mi verrebbe da dire, su due piedi, che gli altri non esistono per soddisfare le nostre pretese o esigenze.
    Quando dico che bastiamo a noi stessi intendo che non siamo esseri incompleti, come molti dicono, ma siamo completi.
    Abbiamo tutto, ora, sempre. Dentro di noi c’è il potenziale per una vita meravigliosa.
    Io credo che siamo tutti qui per amare, e quindi non per attaccarci l’un l’altro o usarci per compensare i nostri difetti,
    ma per amarci, comprenderci e aiutarci.
    Poiché siamo qui per amare, e poiché per amare dobbiamo essere liberi dal bisogno degli altri, ecco l’importanza
    dell’indipendenza emotiva: solo da liberi possiamo amare davvero gli altri.
    La tessera del pazzule si incastrerà perfettamente solo se saprà raggiungere la forma che è stata creata per avere,
    altrimenti intralcerà soltanto le altre, anche se cerchiamo di metterla nel posto giusto.


Cosa ne pensi di quel che hai letto?