Non pretendo

Il nostro mondo di vivere, per quanto fatichiamo a rendercene conto, si basa moltissimo su una serie continua di pretese verso l’esterno. Pretendiamo che le persone si comportino in un certo modo e ci arrabbiamo, o rimaniamo delusi, se questo non accade, pretendiamo di ottenere certi risultati nelle nostre attività, che sia lavoro o divertimento, e anche qui reagiamo male se questo non avviene. Pretendiamo molto e nemmeno ci accorgiamo di quanto la pretesa sia un modo di vivere ormai comune e consolidato. Ma se vogliamo essere liberi, e felici, dobbiamo affermare: “Io non pretendo!”.
Non pretendo quando distinguo un obiettivo, un sogno, un desiderio, da una pretesa. È fondamentale avere traguardi che desideriamo raggiungere, è importante metterci impegno e lottare per le cose in cui crediamo, ma non di meno è importantissimo non fare di un sogno una pretesa. Quando pretendiamo qualcosa reagiamo male se non si avvera, creiamo tutte le emozioni negative che non ci piacciono quando le cose non vanno come vogliamo. Se è una pretesa, e non un desiderio, qualora le cose non vanno come volevo io pesto i pungi sul tavolo, sto male e reagisco peggio perché la vita non mi ha dato quel che ritengo giusto.
Io non pretendo se sono felice, mentre ho una lista infinite di pretese quando le cose vanno male. La felicità è una scelta, una condizione mentale che non dipende mai da quel che accade intorno a me. Se nella mia vita sono pieno di pretese, vivrò sempre fluttuando tra la soddisfazione quando queste si realizzano, e l’insoddisfazione quando accade quel che non vorrei. Non potremo conoscere pace o serenità senza la capacità di eliminare ogni pretesa. Per quanto ci possiamo comodamente illudere che soddisfacendole staremo meglio e saremo liberi e in pace, la realtà ci insegna che ogni pretesa soddisfatta ne crea almeno un’altra pronta ad esigere tutti noi stessi per realizzarla, pena la nostra sofferenza. Come criceti nella ruota continueremo a correre senza senso chiamando questo movimento continuo soddisfazione. Questa è una malattia.
Non pretendo perché mi rendo conto di non avere bisogno di nulla. Voglio stare bene ed essere felice? Devo semplicemente credere nell’amore e imparare a farne il centro della mia vita, amare, cioè, concretamente. Voglio eliminare emozioni negative che mi tormentano? Devo solo rendermi conto che le sto creando io con i miei pensieri e cambiare interpretazione della vita. Voglio avere la possibilità di agire? Devo solo rendermi conto che siamo sempre liberi ma non ce ne rendiamo conto e che, in qualunque momento, posso fare scelte e prendere decisioni in modo autonomo. Voglio dimenticare un passato di sofferenza e dolore? Devo comprendere che sofferenza e dolore non albergano nel passato ma nel mio modo di ricordarlo oggi, nel presente.
La verità è che non abbiamo bisogno di pretendere nulla, anzi, ogni volta che pretendo qualcosa mi rendo sempre più prigioniero delle mie pretese e mi impedisco di essere felice. Io non pretendo quando comprendo la vita per come essa è realmente, quando smetto di rimanere prigioniero di una visione ottusa che ho imparato sin da piccolo e mi accorgo che devo fare solo tre cose, nella mia vita: amare, amare, amare. Se amo davvero, allora non pretendo.
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