Non sono pronto!

Avete mai detto una frase simile? O l’avete sentita pronunciare da qualcuno che conoscete? Magari al momento di intraprendere una nuova avventura, iniziare un nuovo lavoro o magari una nuova relazione sentimentale? Hai mai detto “non sono pronto!“?
Io personalmente l’ho sentita spesso, molto più di quanto possa pensarsi, poiché subentra l’ansia di non essere all’altezza, di non essere pronti per qualcosa di nuovo, qualcosa che cambia la nostra vita, che stravolge la nostra routine, che modifica le nostre abitudini.
Poiché abbiamo spesso paura dei cambiamenti, e di perdere ciò che abbiamo, dobbiamo ricordarci che cambiamo continuamente (anche solo dal punto di vista fisico!), che tutto cambia, niente rimane com’è, anche se a volte può sembrarci sia così.
Ecco come affrontare l’ansia che avanza di fronte a nuove sfide e opportunità:
Per cominciare bisogna farsi questa domanda: “Che cosa deve accadere perché mi senta pronto?”
Le risposte a questa domanda sono la chiave per il cambiamento.
Scrivi su un foglio le risposte, quindi analizzale una per una dettagliatamente sino a quando non sarai stato in grado di quantificarle il più obiettivamente possibile. Non sono pronto è generico, a te serve capire le cose in modo preciso e chiaro.
Una volta stabilito ciò agisci per soddisfare tutti i criteri che hai definito.
ATTENZIONE!!! Esiste una trappola subdola da evitare, ovvero il rischio di utilizzare il dubbio di non essere pronti come una scusa che cela magari insicurezza o altri freni. Non si tratta più di essere o non essere pronto, ma solo di aver paura di tentare, di sfiducia in se stessi, di scarsa autostima o poca autoefficacia e, comunque, di un problema differente da trattare in modo diverso.
Ricapitolando:
- Mi chiedo cosa deve accadere perché mi senta pronto
- Trovo le risposte a questa domanda
- Le analizzo fino ad avere obiettivi quantificabili e “oggettivi”
- Inizio a perseguire questi obiettivi
Un esempio sarà chiarificatore:
Luigi ha ottenuto l’abilitazione come avvocato da quasi un anno e da tre lavora come tirocinante in uno studio professionale.
Luigi vorrebbe aprire uno studio tutto suo, e se da una parte sente di desiderare questo cambiamento, dall’altra pensa di non essere ancora pronto a lavorare senza la guida di avvocati esperti più di lui. “Non sono pronto” si giustifica spesso per la sua indecisione.
Luigi si chiede cosa deve accadere perché si senta pronto. Si risponde che dovrebbe conoscere bene il diritto penale.
In pratica Luigi crede sia fondamentale ricordare le leggi e le disposizioni più importanti.
Scrive quindi un elenco di tutte queste norme principali e stabilisce un programma di studio per i prossimi tre mesi.
Passati i tre mesi Luigi ha imparato bene tutto il materiale che riteneva essenziale ad un avvocato come lui; sente quindi di essere abbastanza competente e preparato per avviare uno studio professionale e inizia la sua nuova avventura.
Quando pensiamo di non essere all’altezza per qualcosa di nuovo non si tratta mai di capire se “obiettivamente” sia così, ma di lavorare sulle nostre opinioni in proposito, migliorando quel tanto che basta perché crediamo di essere finalmente pronti.
Solo noi sapremo se lo saremo o no, un po’ come l’Oracolo disse a Neo nel primo capitolo della trilogia The Matrix: “Voglio confidarti un piccolo segreto: essere l’Eletto [essere pronto, aggiungo io] è come essere innamorato. Nessuno può dire se sei innamorato, lo sai solo tu”
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Tags: autoefficacia, Autostima, Crescita e sviluppo personale, felicità, fiducia in se stessi, non sono pronto, progetto amore, scegliere, sicurezza
quindi devo fare il mio piano d’attacco..e poi sarò pronta?…credo proprio di volere mordere la mela.grazie infinite