TRIIIIIIIIIIIIIIIIIN. Un colpo secco della mano fece precipitare la sveglia dal comodino dritta nello scatolone sottostante, messo a posatamente per evitare di romperne un’altra come era successo l’ultima volta. Davide guardò l’orario sul cellulare, sbadigliò fragorosamente e si alzò con lentezza dal letto caldo, andò scalzo in baglio e vi si chiuse dentro.
Aprendo la porta della cucina vide la moglie preparare la colazione e sentì il suo profumo preferito: caffè caldo. “Niente ti mette di buon umore meglio di un bel caffè caldo la mattina” affermò Paolo mentre, sorridendo, abbracciava Sara e le dava un bacio come augurio di buon giorno. Lei sorrise, versò il caffè nella tazza, porse i biscotti che Paolo preferiva e se ne andò di fretta a controllare che Maurizio si fosse alzato o stesse ancora coperto fino alla testa nel suo letto.
“Che dormiglione” pensò il padre, “che devo fare per insegnargli a impiegare in modo costruttivo il suo tempo” si chiedeva mentre sfogliava il giornale che Pietro, l’edicolante sotto casa, gli portava ogni mattina in cambio di un supplemento di 20 centesimi. “Tiragli un secchio d’acqua fredda!” gridò con decisione, “e vediamo se resta a dormire o scatta in piedi!” concluse mentre leggeva delle riforma che il governo stava facendo approvare in Parlamento in quei giorni.
“Il secchio tienitelo pure!” gli disse con calma Maurizio che, evidentemente già sveglio, era entrato in cucina per fare colazione con il suo yogurt preferito: frutti di bosco. Con gli occhi sopra al giornale Paolo osservava il figlio, spettinato e assonnato, e dopo una smorfia di disapprovazione delle labbra iniziò la solita critica quotidiana: “Ma come cavolo fa un ragazzo di diciassette anni a mangiare solo un cavolo di yogurt la mattina?!”.
Prese fiato, si accorse che Maurizio restava come al solito in silenzio, e proseguì: “alla tua età”, mentre gli occhi di Maurizio si alzavano al cielo a sottolineare come stava per iniziare il classico sermone paterno, “mangiavo un panino con la mortadella e bevevo una birra, non lo yogurt, ma non lo vedi come sei magro? Possibile poi che non riesci a pettinarti la mattina? Ma a scuola non ti insegnano manco ste cose?”. Maurizio assaporava i suoi frutti di bosco in barattolo e pensava ad altro, mentre Paolo insisteva: “ma quando ti ho insegnato a non ascoltare? Che sei diventato pure maleducato? Non mi guardi mentre ti parlo, fai finta di niente, ma che cavolo ti passa per la testa?”.
La voce di Paolo si faceva irritata e Sara era accorsa a sedare il comizio. “Alla tua età stavo per fare il militare, io, e forse ti faceva bene anche a te, ma queste novità che ora non si fa più la leva, che tanto non serve… serviva e come, per diventare…” “..uomini veri” intervenne Maurizio, “si lo so papà, ma possibile che devi rompere le scatole tutte le mattine co sta storia dello yogurt? Non posso mangiare quello che mi piace?”. “E i capelli”, aggiunse Sara per rimettere le cose a posto, “non gli stanno male e poi vanno di moda!”.
Paolo la osservò con un certo fastidio e sbottò: “Difendendo ogni stupidaggine lo rendi un idiota, come impara a lavorare e sudare, a guadagnarsi da vivere?”. “Me lo passi tu fino a che non mi sarò laureato e poi me ne vado di casa così non ti peso!” aggiunse Maurizio mentre stava lasciando la stanza. “a 50 anni, prendi la laurea se continui in questa maniera!” replicò stizzito il padre, che il caffè non l’aveva bevuto e il giornale lo aveva sgualcito per la concitazione. Sospirando e scuotendo la testa per lo sconforto, Sara uscì dalla cucina con Maurizio per suggerirgli, come quasi ogni mattina, di comprendere il padre stanco e stressato dal suo lavoro.
“Lo so mamma, mica me la prendo, è fatto così e pazienza, peggio per lui, tanto è a lui che fa male arrabbiarsi per ogni idiozia”, rispose il ragazzo, “io ascolto e faccio finta di niente, problemi suoi e, questo mi spiace, tuoi che lo devi sopportare tutto il giorno fino a che non va a lavorare!”. “Non lo sopporto”, rispose Sara, “lo amo e lo sai che ti ama anche se è un criticone!”. Maurizio la osservò con affetto, sorrise e le diede un bacio prima di uscire da casa.
continua…
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