Ti amo, ma tu no!
Filosofia orientale
Siamo tutti abbastanza convinti che sia peggio amare e non essere amati, piuttosto che ricevere amore ma non provarne. Detto altrove che l’amore è una scelta, e quindi non si tratta di un qualcosa che ci capita all’improvviso, spesso pensiamo: “ti amo, ma tu no!” e questo diventa il punto centrale di ogni nostro pensiero. Dove sta il problema? Noi pretendiamo di essere amati.
Quando penso che ti amo ma tu non ricambi i miei sentimenti, sono convinto che tu dovresti farlo, sento che questa situazione è ingiusta e mi farà soffrire. Sostanzialmente rifiuto al realtà, mi oppongo alle cose che succedono perché non sono come io le voglio, e da qui il passo alla sofferenza è brevissimo. Ricordiamo sempre che noi soffriamo nella misura in cui rifiutiamo la realtà pretendendo qualcosa di diverso.
Inoltre questa è spesso un’accusa: “Io ti amo, ma tu no!”, è l’attacco rivolto a qualcuno che non ci soddisfa pienamente. “Se mi amassi davvero lo faresti, invece io ho fatto questo, quello e quell’altro!”, potremmo sostenere per dimostrare che noi, i buoni, amiamo l’altro e ne abbiamo le prove, mentre gli altri, i cattivi, non lo fanno. Se io arrivo a dimostrarti che non mi ami rinfacciandoti che io, invece, sono capace di amare e lo faccio, non c’è amore nemmeno dentro di me. Se io amo davvero sono felice di amare, se invece aggredisco, attacco o cerco di manipolare, magari anche con toni affettuosi, usando l’amore come arma per il senso di colpa, non è per amore che lo faccio, ma per egoismo, per averne qualcosa in cambio, per soddisfare le mie pretese.
Tante volte la prima domanda che ci poniamo prima di imbarcarci in una relazione di coppia (unico ambito in cui, sbagliando, ci sentiamo a nostro agio nell’usare la parola amore) è: “Mi ama?”. Come a dire, “se io ti amo ma tu no non se ne fa niente!”. Insomma, se la signora mi vende le mele ad un buon prezzo siamo d’accordo, altrimenti non se ne fa niente! Anche i genitori, quasi sempre, non ci chiedono tanto se siamo innamorati di una persona, ma se questa ama noi, come a dire, non è che poi, alla fine, non ne ricavi nulla? Non è che dai tanto e l’altro niente?
Se penso che amo ma non sono ricambiato, o se penso che non sia giusto questo, o che io amo di più e vengo amato di meno, allora vuol dire che sto soppesando l’amore, o presunto tale, come un oggetto qualsiasi sopra una bilancia. Il problema non è se l’altra persona ci ama oppure no, ma se noi l’amiamo davvero. Tante volte è così che inizio con chi mi chiede consigli nelle proprie relazioni o vorrebbe che io dicessi se l’altra persona ama veramente.“Mi ama secondo te?” mi chiedono, ed io rispondo: “Ma tu lo/la ami?”.
La soluzione è semplice: amare davvero significa dare senza pretendere nulla (fin qui tutti d’accordo ovviamente…), nemmeno di essere amati a nostra volta (qui casca l’asino!). Questa è la grande sfida dell’amore: imparare ad amare lontano da pretese, egoismi e dipendenze. Solo se amiamo senza condizioni amiamo realmente, e solo così saremo felici, che l’altro ci ami o meno. Difficile, mi rendo conto, comprendere questo, ma la realtà è che senza la nostra capacità di amare incondizionatamente qualsiasi relazione non porterà con se amore, ma tante pretese ed egoismi.
Dobbiamo scegliere di amare e lasciare che ognuno sia libero di fare altrettanto o di non farlo: già questo sarebbe un grandissimo atto d’amore.
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Grazie per questo meraviglioso consiglio…. Mi ha aiutato a star meglio con me stesso. Buona serata