Spiegando cos’è la libertà ho sottolineato come essa sia un concetto che riguarda prima di tutto al nostra mente e solo poi, in un secondo tempo, il nostro corpo: la libertà è una condizione mentale di consapevolezza per cui siamo in grado di scegliere senza lasciarci manipolare dalle forze esterne a noi.
Fromm scriveva che spesso crediamo erroneamente di sentirci liberi, agiamo convinti di voler le cose che cerchiamo e di fare scelte che sono nostre mentre, a ben guardare, siamo totalmente immersi nella nostra cultura desiderando solo ciò che questa approva. Le influenze sociali sono certamente forti, ma non ho dubbi che abbiamo il potere di essere liberi e non dipendere da queste pressioni. Come?
Per vivere liberi dobbiamo prima di tutto prendere consapevolezza che ogni scelta che compiamo è sempre figlia della nostra volontà: ogni decisione dipende da noi, ogni azione è una nostra scelta. Se non capiamo che siamo noi a decidere, anche se spesso si tratta solo di assecondare gli altri, non potremo mai divenire davvero liberi. Sono convinto che la libertà umana, quella autentica, sia inalienabile e che vada, quindi, semplicemente riscoperta.
Dobbiamo assumerci la nostra responsabilità di vita: vivere liberi significa poter scegliere ma anche rispondere delle conseguenze delle nostre scelte. Fino a quando ci rifiutiamo di accettare gli effetti collaterali delle nostre decisioni, fino a che cercheremo qualcuno su cui scaricare le colpe delle nostre scelte ( o delle nostre indecisioni) e fino a quando non ammetteremo che siamo sempre corresponsabili in ogni situazione che ci vede protagonisti, non sapremo mai vivere liberi e usare la nostra libertà.
La libertà, infatti, richiede un prezzo da pagare: il rischio che le cose non vadano sempre come vogliamo o che gli altri, per l’esattezza, non approvino scelte e decisioni. Rischiamo di non apparire all’altezza della situazione secondo il giudizio altrui o di non essere infallibili come la nostra società ci impone. Se non sappiamo divenire indipendenti dal parere degli altri e dal loro giudizio non potremo mai vivere liberi perché manterremo una catena che ci lega agli altri come schiavi.
Per vivere liberi dobbiamo costruire la nostra sicurezza interiore per poter sempre contare su noi stessi e non dipendere dagli altri: se non siamo capaci di reggerci in piedi non potremo fare altro che appoggiarci a chi ci sta vicino per non cadere: così, però, non sapremo mai essere liberi.
Un commento ad un articolo del sito mi ha evidenziato una metafora bella dell’umanità: ognuno di noi come una tessere dal grande mosaico (il commento diceva puzzle ma è uguale) della vita. Vivere liberi è il requisito per divenire pienamente chi siamo, ossia per prendere la forma che siamo nati per avere ed inserirci alla perfezione nell’arazzo che andremo a creare con il resto del mondo.
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