Ho deciso di creare un corso per imparare a cambiare la nostra vita, che dovesse essere sempre disponibile, in base ai tuoi impegni, gratuito ma anche efficace, completo, serio. L'ho chiamato corso di "Vera Vita".
Qualità o quantità? L’immortalità non appartiene a questo mondo: piante, animali, uomini sono tutti caratterizzati da un destino comune chiamato morte. Se ho paura di morire è perché non ho ancora incominciato a vivere e per via della nostra cultura che mostra la morte come una cosa negativa, invece di presentarla per ciò che è: una fase naturale della vita di tutti noi. Ma se voglio essere immortale, allora, sto rifiutando anche la vita.
Il vero problema è che preferiremmo, spesso, vivere molto senza curarci di vivere bene. La nostra principale ossessione non è dare senso profondo e autentico alla nostra esistenza, ma non morire. Storie e leggende su acque miracolose e fonti dell’eterna giovinezza hanno sempre attratto la fantasia di molti perché in fondo siamo più concentrati sul vivere a lungo, sul non terminare il nostro tempo, che non sul come lo trascorriamo. È preferibile un anno vissuto pienamente o diecimila attraversati distrattamente? Certo che tutti direbbero diecimila vissuti pienamente, ma siamo anche consapevoli, lo spero, che diamo valore alle cose in base alla loro scarsità. Così se vivessimo tantissimo, probabilmente, apprezzeremmo ancora meno, di quanto non facciamo, la vita.
Ho di recente letto il racconto di un uomo che ha cominciato a comprendere il vero valore dell’esistenza solo quando, per una malattia incurabile, la morte non era più un’eventualità futura, ma una realtà concreta. Se voglio essere immortale potrei non scoprire mai questa verità, potrei non rendermi conto che non conta quanto vivo, ma come lo faccio. Desiderare l’immortalità rifiutare la naturalezza del morire ci porta a non dare importanza a come impieghiamo ogni singolo minuto. La nostra cultura pone l’accento sul quanto, focalizzando tutto sull’accumulo di denaro, tempo, cose, persone. Tutto viene pesato come sopra ad una bilancia.
A cosa mi serve vivere trecento anni da infelice? A cosa giova esistere per secoli senza aver imparato cosa vuol dire vivere, senza aver compreso qual è il senso della nostra vita? Se non comprendiamo questo, potremo esistere per millenni senza avere mai vissuto realmente. Siamo qui per amare, l’amore è il senso della nostra vita, la nostra reale natura umana. Non conta quanti giorni avremo a disposizione, ma se sceglieremo di amare ognuno di essi perché alla fine conterà solo questo, perché solo questo ci permetterà di essere felici. Nient’altro.
Non voglio essere immortale quando inizio a credere nell’amore e ne faccio il mio modo concreto a pratico di vivere, perché se amo non ho bisogno di vivere all’infinito, mi basta poco per rendere indimenticabile e degna di essere vissuta la mia vita. Chi non vuole morire ha paura della morte perché ha avuto finora paura della vita. La morte ci aiuta a non dimenticare che non avremo l’eternità per compiere il nostro compito su questa terra, perché il nostro tempo è limitato. La morte ci aiuta a comprendere che non conta quante ore avremo visto scorrere sull’orologio, ma come avremo impiegato ogni singolo minuto. Se scelgo di amare non voglio essere immortale, voglio vivere, e posso farlo ora, indipendentemente da quanto tempo ancora mi è rimasto.
I miei complimenti al Sign. Papasidero ma anche al Sign. Luigi. Avevo proprio bisogno di leggervi. Grazie.
credo che se non esiste la vita eterna come ci ha detto nostro signore Gesù, il quale ci dice :che saremo giudicati sull’amore.Che senso ha l’amore se quando moriremo
si annullerà la nostra esistenza e sarà come se non fossimo mai nati.L’amore,infinita capacità dell’anima è tale perche ci permetterà di vivere contemplando DIO(l’amore infino) eternamente.Solo questa fede ci permetterà di amare.
ciao