Rendimento scolastico: non farti ingannare da quei numeri!

Uno degli aspetti su cui spesso si litiga in famiglia con i propri figli (o con i genitori ;)) è il rendimento scolastico.

Ci siamo abituati a credere, sbagliando, che questo sia un indicatore delle capacità, dell’intelligenza o del possibile successo lavorativo futuro di uno studente.

Permettimi di spiegarti perché non dovresti dargli molta importanza, per non dire quasi nessuna, che tu sia figlio o genitore.

 

Il rendimento scolastico è più un’opinione che un dato di fatto

Prima di tutto il rendimento scolastico è un voto che non tiene conto né dell’impegno né della passione che ci si mette nello studio.

Se osservi con attenzione, infatti, è evidente che i voti a scuola sono misura semplicemente del risultato di un’interrogazione o di un compito scritto.

Non solo, ma la valutazione non è quasi mai oggettiva, ma soggettiva. Il voto non è la misura della mia preparazione.

Il rendimento scolastico misura la capacità di un ragazzo di dire e fare le cose come le vuole il professore.

Professori differenti, sullo stesso lavoro, danno spessissimo valutazioni diverse, a volte addirittura contrastanti.

Se è vero che in alcuni casi ci sono valori misurabili (ad esempio gli errori in un test scritto), vero è anche che a volte il modo in cui gli errori vengono giudicati cambia.

La verità è che ogni professore è un essere umano, con una visione soggettiva, che non può sapere quanto un ragazzo sa, ma solo quanto dimostra di sapere in quel momento.

Inoltre sarebbe miope dimenticare che antipatie, simpatie e umore del professore (e degli studenti) incidono anche parecchio sul rendimento scolastico.

 

Cosa condiziona ogni risultato a scuola

Questo, poi, è condizionato da molti aspetti: innanzi tutto i ragazzi sono costretti a studiare, e nessuno rende bene quando viene costretto a fare qualcosa che non gli piace e di cui non ha voglia.

Inoltre, spessissimo, le materie non sono presentate in modo interessante ma noioso, come qualcosa di inutile (questo è quel che pensano moltissimi studenti) e di poco concreto o reale.

Onestamente impariamo moltissime cose che non ci serviranno a nulla, e spesso sono semplicemente memorizzate (per pochi giorni ;)) solo per superare un compito o un interrogazione.

Che senso ha?

Il rendimento scolastico, poi, crea tensione negli studenti, sono sottoposti allo stress del giudizio, all’atteggiamento spesso poco comprensivo dei professori, al disagio sociale di venire messi in ridicolo, o sminuiti, da domande che non hanno niente a che vedere con la loro vita.

A scuola non si guarda al potenziale dei ragazzi, ma solo a far memorizzare concetti che altri, magari secoli fa, hanno scritto o teorizzato.

Spesso l’insegnamento è distaccato dalla realtà quotidiana dei ragazzi e non coglie così il loro interesse.

Noi siamo i primi a non dare buoni risultati quando qualcosa non ci interessa, eppure pretendiamo un buon rendimento scolastico dai nostri figli e ragazzi, solo perché qualcuno crede davvero che sia indice del successo futuro.

 

Conclusioni: non guardare i numeri!

La verità è che il rendimento scolastico è solo un numero (o una serie di numeri) che dicono davvero poco, a volte nulla, dei ragazzi.

Non diamo peso a questi voti, smettiamo di misurare la vita, invece di viverla e amarla.

Alla fine non conta quanto sappiamo memorizzare o se ricordiamo concetti e teorie, ma cose ne faremo della nostra conoscenza, come vivremo e che ruolo avremo nel costruire una società migliore.

A guidare la società che oggi non ci piace, troviamo persone che avevano un ottimo rendimento scolastico.

Forse è venuto il momento di dare meno peso ai numeri e riscoprire la passione, l’unicità, il potenziale e la gioia di vivere che non si vedono nel rendimento scolastico.

Questo articolo è stato pubblicato la prima volta il 27/06/2012

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Educazione e scuola

Commenti

  • a thought by Martina

    Ciao Giacomo, allora qual è il senso di andare a scuola secondo te? Mi sento stupida perché vado a scuola solo per non deludere mia madre e per stare circondata da gente che mi piace. Penso sia il momento di fare le cose perché le voglio fare..

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    • a thought by Giacomo Papasidero

      Io penso che il senso sia quello di voler imparare.
      La scuola è obbligatoria fino a un certo punto. ma se possono costringerti a stare in aula, dipende da te come viverla. Se la vivrai con noia e disinteresse, o con attenzione e la voglia di sfruttare al massimo tutto quello che puoi prendere da questa esperienza. Ci passi un sacco di tempo, meglio sfruttarlo bene.
      Ma studia in modo diverso: impara, scopri, sii curiosa, cerca di comprendere tutto, leggi con attenzione, interessati a ogni cosa, anche se nuova o diversa da quelle che ti piacciono di più.
      Studia per te, per diventare una persona sempre più ricca: sarà questo che farà la differenza nella tua vita 😉

      Rispondi

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